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Checco, 84. AVVENTURA (I PORCINI D'ORO)


 

Quando ero piccolo io, il lavoro più diffuso, e spesso anche l’unico, era quello del pastore. Era tutta una collaborazione. Maiali, capre, cavalli, pecore, vaccine, era tutto nell’insieme, erano tutti collegati. Nello stradino, una zona del Lago di Vico, c’erano i miei zii che avevano le vaccine. Su sopra c’era una strada che c’è tuttora. Se ava su lì il bosco e se arrivava su la Madonnina. Sul casale di Precojo ce stavano i pecorari. Tutta la classe pastorizia stava al lago, e c’erano tutti prati. Anzi che l’hanno bonificato, prima erano tutte rimesse. Ora ci stanno solo noccioleti.

I ricordi che ho del bosco sono tutti belli. Per me stanno tutti allo stesso livello. Portavamo il bestiame a mangiare sui boschi e si dormiva lì, perché la sera tardi chiudevano la strada. Allora c’era lo stradino.

Ti racconto un fatto. Andavo a funghi - ero un fungaiolo eh - quando che prendevano quei forti temporali... non è facile scappare. Una volta me pijai in pieno il temporale, de quelli che è tutto foco. Pareva che cascasse giù tutto il mondo. C’avevo tre buste de ovuli e porcini. Ho fatto in tempo a tagliare un faggio con tutti spuntoni e l’ho usato come scala per andare dentro una grotta chiamata Bocca del Diavolo. Mi infilai dentro co' un faro lungo così, e c’erano queste pietre enormi…. Stacci tu un po’ lì dentro! So arrivato in un punto e poi m’è toccato fare dietrofront.

Me so' impressionato, anche perché c’era qualcuno che diceva che dentro la grotta ce stava una locca co’ li porcini d’oro! Queste so cose vere eh! Ma io non so' entrato per quello, era solo per curiosità...

~Sofia Vecchi~

 
 
















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