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Chiara, 82. SACRIFICIO


 

C'erano le galline che mi divertivo a rincorrere e i pulcinelli, c'erano i maiali a cui davo il “beverone” che era un miscuglio di acqua della pasta e crusca che mettevamo nel “troccolo” dove mangiavano e infine ci stavano i rospi di cui avevo tantissima paura perché li trovavo quando raccoglievo i cetrioli: alzando la pianta mi spaventavo perché erano grossi come pagnotte.

Per giunta ricordo come se fosse ieri quando abbiamo piantato i pini a Montalto, quella pineta che è al mare o le vie alberate, le ho piantate io con altri bambini, sai?

E quando andavamo a piantare queste pianticelle che ora hanno 50-55 anni, ci portavamo solo un po’ di pane e prosciutto e una volta ci è successo che siccome non potevamo lasciare i sacchetti con il cibo per terra perché sennò se li mangiavano i cani, li abbiamo dovuti attaccare agli alberi e dopo una mattina di lavoro li abbiamo ritrovati pieni di formiche: pensa la fame!

E' importante apprezzare e non vanificare il lavoro e il sacrificio, noi oggi pensiamo che tutto sia scontato ma non ci rendiamo conto che se ci sono determinate cose è perché qualcuno le ha sudate prima di noi, Quali ragazzi oggi lavorerebbero otto ore sotto al sole per piantare una pineta?


~Arianna Cesetti~

 
 

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