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Fiorella, 82. MAGIA


 
Il mio giardino è magico. L’ho sempre visto come un labirinto in cui perdermi per ore e nascondermi quando perdo il controllo di tutto.

C’era un punto in particolare in cui mi recavo sempre. Era una specie di balconcino che si affacciava su un’immensa distesa verde, da cui si intravede il lago. Fissavo ogni centimetro di quel panorama ed era come se il mio corpo si sentisse parte di esso, come se non avessi più vincoli e fossi libera.

Ad oggi, questo giardino mi rappresenta: ho passato tutta la mia vita qui ed è letteralmente parte di me. Lo conosco come le mie tasche, la mia mente è affollata dai ricordi in ogni angolo di esso e questo mi permette di trascorrere la vecchiaia con più allegria, grazie alle dolci memorie passate.

Durante l’infanzia era il mio ‘parco giochi personale’, ci trascorrevo praticamente intere giornate, tra corse e ruzzoloni con i miei fratelli, le mie amiche e le cugine.

Ricordo che, tornata dalla mattinata scolastica che si era puntualmente conclusa con, ahimè, un brutto voto, la prima cosa che facevo era sedermi sotto l’enorme ciliegio al lato del giardino e sentire che la rabbia defluiva dal mio corpo. Non scappavo alla furia di mio padre, ma dopo potevo nascondermi nel mio abituale rifugio magico.


~Giorgia Patara~

 
 


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