Ho trascorso le estati nel giardino dei miei genitori, in un quartiere di periferia, a servizio di un appartamento signorile. Aveva una pianta triangolare, circondato da siepi sempreverdi, arbusti di rose e piante da frutto tra le quali svettavano tre enormi pini. Lo ricordo come un luogo ospitale dove ho trascorso momenti di gioia e condivisione: cene con famiglia e amici, giochi, feste di compleanno. Sicuramente il più memorabile è stato il mio diciottesimo, che ho festeggiato di sera in compagnia delle persone a me più care. Ripensare però a quel giardino, mi suscita anche un po’ di malinconia e nostalgia, poiché le persone che principalmente si occupavano della cura di quel luogo oggi non ci sono più: tuttavia il loro insegnamento è servito a tramandarmi e infondermi l’amore e la capacità di prendersi cura del verde.
Per me occuparsi di qualcosa di “vivo” genera soddisfazione. E' un'attività che giova a chi vi si impegna, nonostante la fatica e lo sforzo, perché la gratificazione finale colma l’animo e lo nutre.
I ricordi legati a questo luogo magico evocano sentimenti profondi legati all’unione della famiglia e momenti di raccoglimento dove ci si poteva fermare ad ascoltare la natura e se stessi.
~Serena Tamantini~
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