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Mirella, 82. FAMIGLIA


 

Sono passati molti anni, ma ancora mi ricordo quel giardino.

Il nostro giardino, dove con i miei sei figli andavo a giocare nei pomeriggi dopo la scuola. Era molto piccolo, ma trasmetteva tutto ciò che serviva per farti sentire a casa: quel senso di intimità che ti avvolgeva appena entravi e che riusciva a rendere ogni piccola cosa speciale.

Era diventata una seconda casa nella quale nascondersi dai problemi che riapparivano una volta varcata la soglia d’ingresso della prima. Mi suscitava un senso di quiete vedere i miei bambini correre e giocare sulle piccole altalene di legno, ma allo stesso tempo, con il passare degli anni, provavo anche un senso di nostalgia nel vedere che quel giardino cominciava a non essere più popolato da bambini ingenui, ma da ragazzi ormai diventati grandi.

Ogni volta che entravo mi accorgevo di come era cambiato il modo in cui lo vedevano i miei occhi. Se prima mi sembrava una piccola seconda casa fiorita, ora quello è solo un bel ricordo di un tempo ormai passato. Ma la sensazione è ancora lì, incastonata tra quelle panchine.


~Nicole Raganato~

 
 

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