top of page

Sandro, 75. NASCONDIGLI


 
Ricordo un giardino che apparteneva a quella che tutti chiamavamo zia Chiara, la “mammana” del paese ovvero l'ostetrica. Ci andavo con i miei amici, di nascosto, perché lei non voleva.

Il gioco che più facevamo era nascondino: quel giardino pullulava di particolari e ingegnosi nascondigli e per di più la paura di essere scoperti da zia Chiara rendeva il tutto più eccitante.

Ho vissuto il dopoguerra, e andavo a giocare con i miei amici nelle macerie lasciate dalle bombe. Ci divertivamo ad arrampicarci e raccoglievamo le mattonelle per giocare a “piastrella”.

Ho avuto un buon rapporto con il bosco sin da bambino, avevo una particolare passione per la caccia e per la ricerca dei funghi.

C'è un ricordo che custodisco come un’esperienza magnifica: in quinto superiore venni promosso all'esame di maturità, e questo mi permise a luglio di passare un mese in campeggio al mare con 20 miei amici.


~Alice Bianchi~

 
 

Comments


Commenting has been turned off.
bottom of page